Le alici o acciughe, sono un pesce azzurro, pertanto povero, dal sapore vivace, molto nutritivo e ricco soprattutto di omega 3 ma scarso in grassi dannosi. Eppure, nonostante queste caratteristiche positive, si calcola che nella stagione estiva nel solo mar Adriatico ogni coppia di pescherecci riversi in mare circa sei tonnellate al giorno di tale pesce morto, perché non remunerativo per il suo basso prezzo.
Tante sono le ricette, quasi tutte proprie della cucina del sud. Simile alla sardina, vi si differenzia soprattutto perché priva della cresta ventrale di scaglie rigide presente invece nella sardina, della quale risulta anche più piccola; per la nostra preparazione, dovremo usare il tipo ancora più piccolo, lunghe al massimo dieci cm in maniera tale da non doverle eviscerare. La preparazione sarà quindi la più semplice e rapida possibile, per un piatto gustoso e nutriente a bassissimo costo.
Acquistate ben fresche e, per essere certi che sia così, controllare soprattutto gli occhi che non devono essere appiattiti e infossati, e la consistenza del pesce che non deve essere molliccio. Il colore vivace del corpo, invece può talvolta essere dato da antiossidanti spesso utilizzati all'estero.
I nostri ingredienti sono pochi e semplici:
- alici
- farina
- olio per friggere
- sale
- limone per guarnire e da spremere sopra
Passare il pesce sotto l'acqua ed asciugarlo leggermente; inserirlo poi a piccoli gruppi in un sacchetto dove avremo messo la farina
facciamo in maniera che si infarinino e, tolta la quantità di farina in eccesso, poniamo i pesci nell'abbondante olio pronto per friggere.
A cottura avvenuta, i pesci si pongono prima su carta assorbente per liberarli dall'olio in eccesso e poi nei piatti di portata, magari accompagnati da insalata mista ed una fettina di limone; ricordarsi di salare solamente a cottura avvenuta, per non far deteriorare in anticipo l'olio.
A questo punto, non resta che mangiare!
Di norma questo pesce di piccola grandezza, lo si mangia intero, magari lasciando la sola testa; se invece desideriamo "sfilettarlo", l'operazione è semplice e veloce.
"Il numero tredici a tavola non è da temere se non quando c’è da mangiare per dodici."
(Grimod de la Reynière)