tanto di cappello

tanto di cappello

mercoledì 30 settembre 2015

Zorba il greco, già Callistos, ristorante greco a Firenze

IL RISTORANTE E' STATO CHIUSO PER CESSATA ATTIVITA'
A neppure un anno di distanza cambia nome il nuovo ristorante Callistos di via Baracca, da adesso Zorba il Greco.
Dionisio, Callistos, Zorba, tanti nomi in alternanza da via San Gallo a via Baracca, con due denominatori comuni: la simpatica e competente gestione di Luigi Pasqua "Gino" e gli ottimi piatti della solare e mediterranea Grecia. A presto una nuova visita da parte di Esperienze di Gusto, con la certezza che il rodaggio di questi mesi abbia "limato" le (poche) incertezze iniziali come emerse dall'esperienza narrata lo scorso 30 settembre:

30 settembre 2015 - Apre un nuovo ristorante greco a Firenze: CALLISTOS
  
Chissà se il riferimento è la ninfa Callisto della mitologia greca. Callistos è il nuovo ristorante greco a Firenze. Tira le fila "Gino" già alla guida di Dionisio in via San Gallo. La delocalizzazione in via Baracca, porta il ristorante ad una clientela più locale e probabilmente più esigente.
Locale in stile rustico, con arredamento minimalista ed apparecchiatura da vecchia cantina, la sala da pranzo raffigura un tipico cortile greco dove affacciano finte porte e finestre con dominanti il bianco e l'azzurro nazionali. Il soffitto è adornato da reti da pesca illuminato da faretti incassati nel controsoffitto irregolare, dove non passano inosservate le grandi lanterne che ricordano quelle usate dai pescatori. Complementi di arredo colorati, vivacizzano l'ambiente.
Il vino di mescita è servito alla giusta temperatura, così come l'acqua filtrata, in brocche e bottiglie da osteria.
Passiamo adesso al menù, che ci viene detto ancora in fase di definizione, così come non completate sono la sala da pranzo e la cucina. A questo proposito preme specificare che Callistos ha aperto i battenti da soli quattro giorni e quindi alcune pecchi di "gioventù" sono inevitabili.
Ci vengono offerti diversi tipi di antipasti, noi optiamo per un assaggio di polpette e crocchette, servite con al centro una salsa a base di lardo. Il tutto è splendidamente speziato e da subito ti riporta ai sapori della Grecia e del suo mare.
L'antipasto è già un piatto completo, ben accompagnato dalla pita che sostituisce il pane.
A seguire, due piatti unici:
Spiedini di pollo e suino accompagnati da patate fritte e insalata greca, con il tipico formaggio feta.
e salsicce piccanti
anche questi serviti con patate ed insalata greca ma senza feta. Ci manca un piatto tipico che mai è mancato a tavola nei nostri soggiorni grechi: lo tzatziki. Nessun problema eccolo servito!
Buonissimo, come gli altri piatti, lo tzatziki ci stupisce perchè scopriamo che il cetriolo non è fresco, come sempre nelle esperienze passate, ma in salamoia, o almeno così ci sembra, nella ricerca dei vari sapori e spezie.
Come al solito abbiamo esagerato e non riusciamo a finire tutto. Il pensiero corre a ritroso, a quel 1987 quando, novelli sposi in viaggio di nozze negli USA, notammo con stupore che niente veniva buttato; nei ristoranti e pizzerie, il cibo avanzato era naturalmente e senza neppure doverlo chiedere, incartato e predisposto per il suo consumo in occasione successiva a casa. Gli Stati Uniti, allora come adesso, rappresentavano il Paese ricco, ambito e da imitare. Lo abbiamo imitato in tante fregnacce tipo Halloween, senza capire che eravamo noi il Paese del bengodi, dei 36 giorni di ferie annue, del pranzo con i piedi sotto un tavolo, del giornale da leggere a gambe incrociate mentre aspettavamo il nostro turno dal barbiere, della pasta cotta tutti i giorni e non una volta la settimana da scaldare per tutta la settimana col microonde. Adesso, che i nostri giovani ambiscono non alle ferie ma al lavoro, che dal barbiere prendiamo appuntamento e che a pranzo mangiamo un panino sullo sgabello del bar, è giunta l'ora del pacchetto con gli avanzi. Ed è così che una salsiccia ed uno spiedino prendono la strada di casa.
Il caffè rientra negli imprevisti della tecnologia, dove la vecchia moka era affidabilissima, mentre le moderne espresso sono soggette a guasti improvvisi ed imprevedibili. Ecco allora che andiamo oltre, ad un liquore d'uva che è una vera delizia. Dolce, adatto forse più alle donne, ma veramente buono.

In conclusione esperienza positiva, ristorante da consigliare per un'esperienza culinaria diversa nei sapori ma non nella sostanza, dove la qualità dei cibi viene valorizzata da spezie a noi magari inusuali ma gradite. Personale di sala sempre disponibile.
Il prezzo non è greco, siamo in Italia e a Firenze, quindi direi onesto per il luogo se si pensa che uno stomaco normale risulterà felicemente sazio con un solo piatto unico.
Un appunto magari sul vino: un bianco liscio buono che, aiutato anche dalla temperatura felicemente fresca, scende giù bene, tuttavia 15 euro al litro per uno sfuso in un locale informale, ci sembra leggermente alto come prezzo. 
Nel complesso, un'esperienza da consigliare agli amici senza timore di smentite.