Dopo l'italiana guida de L'Espresso, ecco l'internazionale Michelin, "la rossa" come viene comunemente chiamata dagli addetti ai lavori. Presentata due giorni fa a Parma, presso il Teatro Regio, come sempre ha tenuto con il fiato sospeso chef, patron ed appassionati. Poco era trapelato, niente di specifico, ma sono state confermate le voci che volevano almeno un nuovo tre stelle; nella rosa dei papabili, vi erano i vari Antonio Guida, Alfonso Iaccarino, Norbert Niederkofler del St Hubertus di San Cassiano, in Alta Badia , ed è proprio quest'ultimo ad aggiudicarsi la terza stella, nono ristorante italiano a fregiarsene.
L'Italia si conferma il secondo Paese più stellato al mondo, dopo ovviamente la Francia.
L'Italia si conferma il secondo Paese più stellato al mondo, dopo ovviamente la Francia.
Come abbiamo anticipato, fanno tuttavia più notizia le stelle perse dai mediatici Carlo Cracco e Claudio Sadler che quindi scendono da due ad una. E' evidente che hanno pagato il tempo passato dietro le telecamere, in un marketing milionario che tuttavia rende onore più al portafoglio che alla cucina.
Da seguire Alessio Longhini, classe 1988, allievo proprio del neo tristellato Niederkofler, nominato Giovane Chef 2018 e premiato con una stella al ristorante Stube di Asiago.
In Toscana invece poche le novità, con la nuova stella al ristorante del Relais & Chateaux Borgo San Felice, dello chef Antonio Borraccino. già al Pellicano di Porto Ercole. Perdono una stella i ristoranti Lunazia di Viareggio e L'Acquacotta dell'Hotel Terme di Saturnia, che paga la mancata consulenza da parte dei Cerea. Ancora assente Prato, dove siamo rimasti fermi alla ormai lontana stella del Pirana e a quella lampo, nell'acquisizione e chiusura, del Tre Lune di Calenzano. A Firenze nessuna novità, a differenza de L'Espresso che invece aveva dato nuovi riconoscimenti a giovani chef.
Di seguito l'elenco delle stelle toscane.