Dopo Le Tre Lune del talentuoso chef Matteo Lorenzini (*), il ristorante che nel 2014, solo dopo 17 mesi dall'apertura, era stato premiato con una stella Michelin ma che chiuse immediatamente dopo, Calenzano può vantare adesso una stella consolidata dell'universo culinario: lo chef Gabriele Andreoni che dopo le positive esperienze a Firenze in quel di San Frediano, presso il Santo Graal e il Gurdulù, è adesso alla trattoria L'Oste, in via di Capalle. A dire la verità, Andreoni era da tempo vicino alla proprietà che gestisce anche il ristorante Ciringuito nel parco dei Renai a Signa, dove la sua presenza era già stata segnalata da un paio di stagioni.
La cucina è tradizionale, regine le frattaglie e gli ingredienti comuni nelle dispense toscane.
Andiamo adesso al menù che abbiamo gustato in due e, premettiamo che il termine gustato ci sta a pennello.
Intanto il vino, un rosso toscano della cantina Canaio, un vino da uve Syrah e Merlot, probabilmente più adatto ad altri piatti ma, che volete, ci ha ricordato la nostra vecchia moto Kawa 650; comunque buono.
Si comincia con il crostino di pane in cassetta, fatto in casa, aringa e burro al prezzemolo; terrina di fegatini con lardo e uvetta servita con salsa verde maionese e giardiniera tutto fatto in casa
Troviamo inoltre il finocchio ripassato con il paté di olive
A seguire, il raviolo con ripieno di francesina, una vera delizia
Come abbiamo detto, regine sono le frattaglie e così non potevamo che continuare, d'altra parte la stagione lo suggerisce.
Più tradizionale il brasato di guancia su purè di patate, salvo errori, poiché non avendo fotografato il menù, non escludiamo errori "di gusto" in merito alla guancia, ma la consistenza è quella. Buona ma questa niente di eccezionale.
Per finire in bellezza, tarte tatin alle mele con gelato alla vaniglia e caramello e crema al mascarpone con savoiardo fatto in casa; superlativi!