E' noto come spesso nelle bucce di frutta e verdura non trattate, si concentri la maggior quantità di vitamine e, d'altra parte, fino ad alcune decine di anni fa vuoi per necessità, vuoi per tradizione o per entrambi i motivi, le bucce non venivano buttate, alla peggio servivano per l'allevamento domestico. La frase "in cucina non si butta mai niente" è nota da sempre, il problema è come riuscire ad utilizzare quelli che normalmente sono considerati scarti. In aiuto ci viene il nuovo filone di cucina, denominato "ecocucina" o cucina del riciclo.
Oggi parliamo velocemente di un ingrediente che non può mancare nell'arco dell'anno: la carota. La carota possiede un buon contenuto di vitamine e soprattutto la vitamina C è concentrata sulla buccia. Che dire poi del betacarotene, il precursore della vitamina A, fondamentale per la rigenerazione della cute e della vista. Le signore risulteranno particolarmente interessate per la produzione di melanina, la sostanza che ci fa abbronzare e che ci protegge dai raggi solari, fattore che in questo periodo inizia ad attrarre la nostra attenzione in attesa delle prime giornate di mare.
La ricetta, come tutte quelle della cucina povera, è semplice e poco costosa anzi! La buccia di una decina di carote, un chiletto di patate, due uova e un pò di pan grattato. Si aggiungono poi le spezie di gradimento e il gioco è fatto.
La prima operazione è di alta cucina, lavare bene le carote e pelarle, operazione che rappresenta l'inizio della carriera di ogni grande chef. Siamo a livello di apprendista o di commis.Inserire le bucce nel frullatore, intende già dimestichezza con gli attrezzi di cucina, diciamo che siamo già cresciuti a 1° commis
Impastare le patate lessate e passate con le bucce frullate, un paio di uova e un etto di grana con spezie a piacere oltre al sale, è sicuramente compito almeno di un vice capo partita ma forse anche di un capo partita, però la quantità di spezie fuori di casa sarà libera scelta dello chef.
Infornare a 180° o 200° per una ventina di minuti dopo aver passato i nostri burger sul pane grattato con la delizia di un filo di olio, spetta sicuramente al capo partita e, in sua assenza, al sous chef, magari junior se la partita è numerosa.