tanto di cappello

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venerdì 1 febbraio 2019

Politica e alta ristorazione

Circa due anni fa, il Sole 24ore ha evidenziato i benefici economici che un ristorante stellato ha sul territorio. Dall'indagine emergeva che avere sul territorio uno chef tre stelle Michelin o ad alta presenza televisiva (per esempio Cracco o Cannavacciuolo), porta un indotto legato al turismo gastronomico che va dai 76 ai 214 milioni di Euro all'anno. Uno chef emergente con una o due stelle Michelin ha un indotto che può variare dai 7 ai 32 milioni. 
Detto questo, si pensi al danno arrecato alla cittadina di San Vincenzo, quando dieci anni fa Fulvio Pierangelini (2 stelle michelin) chiuse il ristorante. Mangiare presso il suo "Gambero Rosso" non era da tutti, potendo lo chef selezionare anche la clientela.

Attualmente, a poca distanza fra loro, nella penisola sorrentina, vi sono due fra i più noti ristoranti italiani: il Don Alfonso di Alfonso Iaccarino e La Torre del Saracino di Gennaro Esposito. Facile intuire quanto sia determinante la ricaduta positiva su tutta l'area geografica.
Ecco quindi che quando sono stilati i programmi elettorali, non sarebbe del tutto fuori luogo puntare anche su una ristorazione di altissimo livello.